Tour de France 2020, Wout van Aert, frenato dalla caduta di Dumoulin, non si scompone: “Ho sempre detto che sono qui per aiutare i miei leader e non per pensare alle mie personali opportunità”
Prima opportunità sfumata per Wout van Aert al Tour de France 2020. Il corridore belga, vincitore in stagione della Strade Bianche e della Milano-Sanremo, è infatti giunto al traguardo della seconda tappa con due minuti di ritardo dal vincitore Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quickstep), perdendo così la possibilità di giocarsi la vittoria di tappa. Il motivo però non è da ricercarsi nel fatto che il 25enne non sia riuscito a tenere il ritmo del gruppo sulla salita finale del Col des Quatre Chemins, bensì nel fatto che il corridore della Jumbo-Visma si sia fermato ad aiutare il compagno di squadra Tom Dumoulin dopo la caduta di quest’ultimo per uno scontro fortuito con Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), come spiegato dal direttore sportivo Frans Maassen.
“L’incidente di Tom è stato un problema per noi – ha commentato Maassen – Come risultato, infatti, abbiamo perso Wout che ha aiutato Tom a rimettersi in piedi. Non credo comunque che avremmo potuto competere per la vittoria perché non c’era più nessuno a inseguire i tre davanti. Il piano era di finire nel primo gruppo con Primoz e Tom e ci siamo riusciti. Abbiamo avuto il controllo tutto il giorno e non abbiamo fatto nulla di folle. In questo senso la tappa è andata bene”.
Anche lo stesso van Aert non è particolarmente deluso dal risultato, come spiegato a DH: “Ho sempre detto che sono qui per aiutare i miei leader e non per pensare alle mie personali opportunità“.
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